di Mario Adinolfi

Trump ha ordinato al capo del Pentagono di sospendere tutti gli aiuti militari all’Ucraina. Lo riportano fonti concordi, dall’agenzia Bloomberg al Washington Post, in attesa del discorso presidenziale sullo Stato dell’Unione che sarà tenuto stasera alle Camere riunite e si annuncia come un altro momento storico in cui sarà disegnato il complesso dell’azione politica del nuovo inquilino della Casa Bianca.

Tradizionalmente il discorso sullo Stato dell’Unione è incentrato sui temi di politica interna, ma inevitabilmente oggi sarà affrontato il tema dei rapporti con l’Unione europea proprio sulla questione della guerra alla Russia: “L’America non andrà in guerra, per me non deve esserci nessuna guerra e se l’Europa ha un problema con questo, allora lascia che sia la Russia a sconfiggerla da sola, senza il coinvolgimento americano. Perché non voglio che la Ue partecipi ai negoziati? Perché i loro rappresentanti hanno bisogno di un conflitto a lungo termine per nascondere la loro incompetenza. Non negozierò con chiunque voglia prolungare il conflitto. Non negozierò con chiunque mandi più armi. Non negozierò con chiunque sia in cerca di più munizioni. Ripristinerò la pace che è ovviamente una parola altamente censurata nella Ue”, ha detto Trump alla Cnn. Intanto si lavora ad allentare le sanzioni economiche contro Mosca e sono stati invece portati al 25% i dazi doganali sui beni importati da Messico e Canada, al 20% quelli sulla Cina.

In sei settimane dall’insediamento Trump ha materialmente applicato gran parte degli impegni assunti in campagna elettorale davanti agli americani che lo hanno eletto proprio per concentrare risorse e sforzi nel progetto Make America Great Again, che è politicamente di natura isolazionista e protezionista, restio al coinvolgimento costoso in scenari di guerra e concentrato sulla valorizzazione del mercato interno e delle produzioni a stelle e strisce. Trump probabilmente tornerà a promettere una nuova “età dell’oro”, con frontiere chiuse all’immigrazione clandestina e spese “per la macchina burocratica federale di Washington” fortemente tagliate così come le spese per gli aiuti di ogni forma agli Stati esteri. Solo di spese della burocrazia l’obiettivo affidato da Trump a Elon Musk è il taglio di 2.000 miliardi di dollari, per capirci pari a due terzi dell’intero debito pubblico italiano. Sono già stati licenziati 20mila dipendenti dell’amministrazione federale la cui attività è stata ritenuta “superflua”.

La decisione di Trump di tagliare ogni aiuto militare all’Ucraina va inserita in questo quadro complessivo, in un progetto di una nuova America che pensa a se stessa e asciuga le spese che ritiene inutili per concentrare l’esborso di dollari solo per il proprio sviluppo. Può piacere o non piacere, ma il disegno è stato proposto in campagna elettorale e ha ottenuto il consenso della vasta maggioranza degli americani, oggi sarà ribadito in un discorso sullo Stato dell’Unione a camere riunite che ha già il sapore del momento storico.

Esprimo qui una mia valutazione: se il governo italiano sapesse applicare la “dottrina Trump” al nostro Paese farebbe conoscere anche all’Italia una nuova “età dell’oro” prosciugando gli sprechi della nostra macchina burocratica e della pubblica amministrazione (gli Stati Uniti hanno 2 milioni di dipendenti pubblici federali, 200mila saranno alla fine i licenziati, l’Italia ha 3.683.507 dipendenti pubblici e di fatto neanche uno è licenziabile), tagliando i conferimenti esteri (al di là della straordinarietà nel Pnnr, l’Italia dà all’Ue molto più di ciò che riceve, è un “contributore netto” per oltre due miliardi di euro all’anno), chiudendo infine la stagione della guerra alla Russia che tra sanzioni di fatto pagate dalle nostre imprese, aiuti diretti all’Ucraina, inflazione del 17% nel triennio, interventi pubblici per calmierare bollette e costi dell’energia, crescita della spesa per armamenti, ratei di mutui e prestiti triplicati per i tassi di interesse accresciuti dalle banche centrali ci è costata un impatto in negativo di oltre 200 miliardi di euro sulla nostra fragile economia. Un governo trumpiano in Italia libererebbe risorse che permetterebbero finalmente l’avvio di un ciclo espansivo della nostra economia basato su un vero taglio della pressione fiscale che modificherebbe immediatamente in meglio la vita di famiglie e imprese, facendo di nuovo grande il nostro Paese.

Faremo invece tutto il contrario. Giornali e telegiornali ci diranno che Trump è brutto e cattivo perché non vuole più spendere centinaia di miliardi di dollari per la guerra in Ucraina, Musk ancora più brutto e più cattivo perché vuole licenziare i dipendenti pubblici che costano e non servono, non parliamo poi di Vance che a Monaco spiega ai leader europei che non sono questo gran modello di democrazia vista la fine che è stata fatta fare persino alla libertà d’espressione nei nostri Paesi Ue, che vogliono dare più armi e più munizioni per fare la guerra alla Russia inasprendo nel frattempo anche le sanzioni, quelle che secondo Draghi in due anni avrebbero fatto collassare l’economia di Mosca. Risultato: Putin è più forte che mai e il Pil russo è cresciuto nel 2024 sei volte più del nostro (4.1% contro 0.7%).

Trump indica una via: basta guerra, basta armi, basta sanzioni stupide, basta spese inutili. Ha promesso questo in campagna elettorale e con la decisione di oggi di sospendere ogni supporto militare a Zelensky completa sei settimane alla Casa Bianca caratterizzate da oltre cento decreti esecutivi che stanno cambiando il mondo. L’Ue risponde con un “sempre al fianco di Zelensky” caratterizzato da altre armi, altre munizioni, altre sanzioni contro la Russia, con Macron e Starmer che vogliono mandare sul campo soldati europei. Ma davvero ci saranno italiani che il 15 marzo andranno in piazza per questa Europa, affinché sia continuata questa guerra, contro la decisione di Trump di arrivare a tappe forzate alla pace? Davvero Tafazzi è il geniale emblema della sinistra italiana. Nessuno ha fatto notare che le due “piazzette di prova” europeiste convocate da Calenda a Roma e Milano sono state un flop, meno di mille presenze. Forse gli italiani si stanno svegliando e hanno capito che più la propaganda martella univocamente dicendo che Trump è brutto e cattivo, più bisogna approfondire e provare a capire perché ci vogliono per forza convincere che sia così.

Stanotte puntate la sveglia alle ore tre, ascoltate il suo discorso sullo Stato dell’Unione e poi giudicate da voi, fatevi un vostro pensiero, non fatevi indottrinare dai media unidirezionali italiani e pensate se non vorreste anche voi un governo che in sei settimane aggredisce la spesa pubblica improduttiva, combatte l’immigrazione clandestina, ferma una guerra che insensatamente insanguina l’Europa con costi colossali in termini di vite umane e non solo, costruisce le condizioni di una pace che libererà risorse per tutti i popoli coinvolti, protegge le imprese e i prodotti nazionali dal dumping cinese oltre che dalle sleali forme di concorrenza dei paesi esteri. Io per un governo così voterei di corsa. E voi?

 

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