di M. Adinolfi
Aldo Cazzullo oggi sul Corriere della Sera ci spiega che “era abbastanza ingenuo attendersi che l’establishment francese avrebbe consegnato il Paese a Marine Le Pen”. La frase contiene due affermazioni precise: che esiste una élite che può prescindere dagli esiti democratici e che tale élite agisce da sinistra verso destra. Notare anche il titolo infastidito: a differenza dell’Italia. In sostanza Cazzullo lamenta l’assenza di un establishment nostrano capace di impedire, a prescindere dagli esiti democratici, la consegna dell’Italia alla destra di Meloni e Salvini. Trovo queste righe di Cazzullo terribili, ma anche terribilmente sincere. Il noto giornalista ci tratta da ingenui: l’élite, a cui lui appartiene, vince sempre contro il popolo. ReArm Europe, tre anni di miliardi all’Ucraina e gli sms di Von der Leyen con Bourla ce lo hanno ben spiegato, decidono in pochissimi in Europa e decidono a prescindere dalla volontà popolare. Poi però non lamentatevi se Jd Vance a Monaco vi schiaffa in faccia la crisi dei valori democratici in Europa. Ha ragione lui, un figlio di straccioni tossici dell’Ohio che nel mondo di Cazzullo doveva continuare a essere un nessuno, invece grazie alla democrazia americana ha sconfitto l’establishment degli Obama, dei Clinton e delle Kamala Harris e ora a soli 40 anni dà lezioni in Europa all’Europa sulla fine dei valori democratici europei, piegati alla logica tronfia delle élites dominanti. Ho una sola domanda, infine: Cazzullo, sicuro che siamo noi gli ingenui? Occhio, il vento soffia forte.