di G. Cinti
Ritengo del tutto ininfluente il disegno di legge del governo che prevede l’applicazione dell’ergastolo per chi si macchia del reato di femminicidio. Nei dieci anni in cui ho lavorato all’Ufficio del Garante dei Diritti della Regione Marche, ho avuto in carcere diversi colloqui con detenuti condannati per questo reato. In alcuni casi, nonostante avessero già scontato una parte significativa della loro pena, non avevano mostrato alcun segno di pentimento. C’è una variabile contro cui nessuna legge può intervenire: la malvagità umana. Più che inasprire le pene, sarebbe invece opportuno prevedere un monitoraggio costante, per tutta la vita, di coloro che si sono macchiati di reati gravi come il femminicidio, la violenza sessuale su minori o lo stalking. Dopo aver scontato la loro pena, queste persone dovrebbero essere obbligatoriamente seguite da uno psicologo, affinché si riduca il rischio di recidiva e si garantisca una maggiore tutela per le vittime e per la società.
Ritengo del tutto ininfluente il disegno di legge del governo che prevede l’applicazione dell’ergastolo per chi si macchia del reato di femminicidio. Nei dieci anni in cui ho lavorato all’Ufficio del Garante dei Diritti della Regione Marche, ho avuto in carcere diversi colloqui con detenuti condannati per questo reato. In alcuni casi, nonostante avessero già scontato una parte significativa della loro pena, non avevano mostrato alcun segno di pentimento. C’è una variabile contro cui nessuna legge può intervenire: la malvagità umana. Più che inasprire le pene, sarebbe invece opportuno prevedere un monitoraggio costante, per tutta la vita, di coloro che si sono macchiati di reati gravi come il femminicidio, la violenza sessuale su minori o lo stalking. Dopo aver scontato la loro pena, queste persone dovrebbero essere obbligatoriamente seguite da uno psicologo, affinché si riduca il rischio di recidiva e si garantisca una maggiore tutela per le vittime e per la società.